La mappa delle relazioni

Si è ripetuto più volte che il fund raising non è solo e semplicemente una strategia, né un’insieme di tecniche da attuare; l’efficacia del fund raising è strettamente collegata alla sua capacità di essere uno strumento relazionale, in grado cioè di costruire relazioni significative e durature nel tempo. Più precisamente, la rete di conoscenze personali di ciascun membro dell’organizzazione è il primo e più importante punto di riferimento per la definizione del mondo delle relazioni, funzionali ad azioni di raccolta fondi efficaci. La cosiddetta mappatura delle relazioni rappresenta da questo punto di vista, un’importante fonte di reclutamento di relazioni, di contatti da attivare, di sostenitori, sia dal punto di vista finanziario sia in termini di collaborazioni professionali. Proprio per queste ragioni, sarà di fondamentale importanza, al fine dell’implementazione della strategia di fund raising, effettuare la rilevazione delle potenzialità relazionali dell’organizzazione. E’ decisivo infatti che l’organizzazione sia in grado di individuare fin dall’inizio i pubblici di riferimento più probabili e non disperda energie e risorse nel tentativo di avvicinare sostenitori improbabili o irraggiungibili. La mappa delle relazioni di un’organizzazione dovrà indicare:

• le relazioni attuali

• le relazioni passate significative

• le potenziali relazioni future

I dati che occorrono per effettuare un’efficace mappa delle relazioni:

• variabili anagrafiche (nome, cognome, mail, telefono, indirizzo)

• variabili di status: professione, stato civile, titolo di studio

• variabili comportamentali: donazioni effettuate, entità, frequenza, partecipazione ai nostri eventi, fonte della conoscenza, tipologia di legame in corso.

Per una mappatura efficace, sarebbe utile non solo indicare i soggetti che gravitano attorno all’organizzazione, ma anche il loro potenziale relazionale, soprattutto in funzione del progetto. A solo titolo esemplificativo, in riferimento ai soci fondatori o ai membri del CdA sarebbe interessante capire qual è la loro professione e quali sono le relazioni che possono mettere a disposizione. Il potenziale relazionale delle imprese sarà rappresentato dai loro dipendenti; il potenziale relazionale delle associazioni di categoria sarà rappresentato dai relativi associati; e così via per tutti gli interlocutori.

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