Introduzione al percorso

La richiesta di accountability e la necessità di gestire gli stakeholder sta sempre più direzionando le imprese, non solo quelle appartenenti al mondo del non profit, a redarre bilanci sociali, a dimostrazione del valore della propria attività e della coerenza con la propria missione. Il bilancio sociale è, infatti, uno strumento di informazione, rendicontazione e comunicazione verso l’interno e verso l’esterno. Esso si propone di ottenere ed evidenziare un quadro completo ed unitario dell’attività svolta e dei risultati raggiunti, con particolare riferimento agli obiettivi dichiarati mediante la rendicontazione sociale della gestione. Nella regione Emilia Romagna sono numerose le organizzazioni che redigono il proprio bilancio sociale: attraverso S.K.I.P. è stata sperimentata una nuova forma di consulenza metodologica per la redazione del bilancio sociale. Il medesimo percorso si è ripetuto sette volte con sette realtà aziendali differenti. I passi fondamentali che delineano la metodologia sperimentata sono presentati nelle pagine che seguono.

Osservando con attenzione la società in cui viviamo, si può facilmente rilevare come tra gli attori sociali oggi più influenti vi sia senza dubbio l’impresa, intesa come associazione di capitali o di persone che, nella divisione sociale del lavoro, adempie alla funzione di produrre profitti e promuovere trasformazioni tecnologiche, organizzative e culturali che tale produzione rende possibile. Rimane da capire in che cosa consista di preciso quella influenza di cui sono capaci le imprese, soprattutto quelle di notevoli dimensioni, nell’incidere sulla vita delle persone. Queste considerazioni aprono l’orizzonte della responsabilità sociale delle imprese e, della conseguente necessità, che queste rendano conto pubblicamente del proprio operato (ma non appena dell’aspetto economico) a tutti i portatori di interesse, meglio noti come stakeholder. La strada più seria potrebbe essere quella di assumere l’impegno di dare conto dei propri comportamenti, ma anche di progettare e intraprendere comportamenti sostenibili. Affinché non ci si limiti ad un puro elenco di buoni propositi si deve arrivare a ragionare sugli strumenti che permettono di dare conto oggettivamente dell’utilità sociale prodotta da un’impresa. Il concetto di utilità sociale è, in alternativa alla classica unità di misura della grandezza, la sintesi degli obiettivi sociali prodotti in un arco di tempo limitato. Lo strumento che meglio di tutti risponde all’esigenza di dare conto dell’operato socialmente utile delle organizzazioni è il Bilancio Sociale. Il concetto di responsabilità sociale delle imprese, che è tra le basi teoriche della rendicontazione sociale, può essere declinato anche alle aziende non profit. Se, nelle imprese che hanno come obiettivo il profitto, valori e stile etico contribuiscono a caratterizzare filosofia e immagine aziendale, nelle organizzazioni di Terzo settore sarà l’insieme di ideali, principi e valori a costruire l’oggetto di lavoro.