La scelta dell Paese - l'area di riferimento

Una volta che è stato deciso di intraprendere la strategia di internazionalizzazione si passa alla fase successiva in cui si decide in quale Paese partire. La scelta del Paese è di fondamentale importanza, almeno quanto la stessa scelta di aver deciso di procedere attraverso la linea di sviluppo per nuovi mercati geografici. Nella scelta si è proceduto a step, in prima battuta si è cercato di segmentare i Paesi e costruire cluster a seconda di alcune caratteristiche macroeconomiche: 1) Paesi sviluppati:

1)Europa Occidentale

2) Usa e Canada

3) Giappone e Australia

4) Paesi dell’Europa dell’est

5) Cina e India

6) Sud America

7) Nord Africa

Tali cluster sono stati costruiti per analogie macroeconomiche che accomunano i Paesi nello stesso cluster e per vicinanza geografica. Ad esempio nei primi tre cluster ci sono Paesi caratterizzati da reddito pro capite è elevato, economia basate sulla conoscenza, costo della manodopera elevato, popolazione impiegata per lo più nel terziario, democrazia, stabilità politica, rispetto delle norme del commercio internazionale. La differenza è dovuta alla diversa posizione nel globo. Una volta decisa l’area si affina la decisione individuando precisamente in quale Nazione insediarsi. Per il caso in Esame si è optato per un Paese dell’Est Europa. La scelta è caduta su questo cluster perché si era alla ricerca di:

- un Paese in cui il processo di industrializzazione fosse in piena espansione al fine di localizzarsi dove la domanda cresce, perché l’azienda produce impianti destinati all’industria. Tale vincolo esclude i primi tre cluster rappresentati da Paesi in fase di terziarizzazione.

- un Paese la cui lontananza dall’Italia non fosse eccessiva per poter mantenere uno stretto controllo sulla produzione trattandosi di attività ad altro valore aggiunto ed alto contenuto di conoscenza (la produzione quadri di comando per macchinari industriali prevede competenze e know-how elevato). Tale vincolo esclude i Paesi degli ultimi due cluster, anche se il costo della manodopera è inferiore e cresce meno rispetto ai Paesi dell’Est Europa.

- Un Paese in cui si potesse reperire manodopera specializzata, in cui le distanze culturali non fossero troppo elevate, in cui la stabilità politica e la democrazia fossero acquisite, dalle infrastrutture industriali e logistiche sviluppate e in cui vi fosse la possibilità di cogliere le opportunità di finanziamenti pubblici per l’insediamento di nuovi impianti industriali. Tali vincoli hanno di fatto escluso l’area del Nort Africa per lasciare spazio unicamente ai Paesi dell’est Europa, in cui oltre ai vantaggi detti sopra è anche possibile beneficiare di semplificazioni doganali vista la recente ammissione di molti Paesi dell’Est Europa nell’UE.