A seguito della crisi fininanziaria 2008 e quella successiva nel 2011 è in corso di definizione di una nuova normativa internazionale che definiremo Basilea III per carantire la stabilità dei mercati finanziari e la tenuta della solvibilità degli intermediario attraverso operazioni di rafforzamento patrimoniale degli istituti di credito.
Già la vecchia normativa di Basilea II identificava il lavoro del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, finalizzato all’aggiornamento della normativa internazionale relativa ai requisiti patrimoniali delle banche. Il trattato è in vigore dal 1° gennaio 2007. L’obiettivo di tali regole è aumentare la stabilità del sistema bancario internazionale, attraverso una maggiore sensibilità al controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi. Con l’adozione dei criteri fissati da Basilea II, le banche dovranno classificare la clientela attraverso un rating (giudizio) che identificherà il merito creditizio (grado di solvibilità). Ogni volta che un istituto bancario concede credito ad un’azienda esso dovrà accantonare riserve in percentuale maggiore tanto è maggiore la rischiosità del prestito erogato. Accantonare riserve è per le banche un limite ed un costo. Conseguenza di ciò sarà una selezione della clientela sulla base del rating attribuito e un differente costo del credito erogato sempre determinato sulla base del merito creditizio. Molte banche stanno già erogando il credito ponendo particolare attenzione ai nuovi parametri e applicando sin da ora le procedure di Rating, anche per conformarsi alle disposizioni della Banca d’Italia che contempla validazioni operative di tali procedure prima della fine del 2007.
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